Nasce da vigne di oltre novanta anni, poste sui pendii del vulcano Etna in Sicilia Vendemmia manuale, rinuncia a qualsiasi chiarifica e filtrazione. Nessun uso di anidride solforosa Invecchiamento in Barrique usate per nove mesi e affinamento sui lieviti per sei.
Degustazione… via!
Il tappo, tabacco, salsa di soia… propoli! Propoli?.
Ok andiamo avanti.
All occhio: Rosso rubino, riflessi porpora spenti e opachi, bella consistenza.
Al naso: intenso e complesso e soprattutto sorprendente come profumi.
Ritorna il propoli, le mandorle, fiori rossi appassiti… ma è normale?! L’alcol c’è e si sente bene anche al naso.
Chissà da dove arriva questa propolipoi … mai mi è capitato di trovarla nel vino.
L’insieme non è sgradevole anche se particolare.
In bocca: equilibrato e piacevole, anche se i tannini della lunga macerazione si sentono e quindi prendono la prima posizione affianco all’alcol.
Dopo un paio di sorsi arriva della prugna al naso e della liquerizia come retro gusto.
Sicuramente è un vino interessante, fuori dagli schemi del commercio ma pienamente dentro quelli che sono i parametri dell’arte vinaria. Vino d’artista?
Sicuramente i tannini sono ancora duri e quindi chiedono ancora un po’ di tempo per ammorbidirsi.
Un vino che ti fa pensare. “questo è andato!” e poi.. no! Non e vero. Un occhio confuso al bicchiere. Bellissimi archetti di una glicerina che mi ricorda un sorprendente Châteauneuf-du-pape che ho avuto la fortuna di assaggiare qualche mese fá. Tornando al colore. Rosso rubino sì, ma carico di castagno. Roba che ti fa uscire dagli schemi e tabelle, ma come… e perché poi?
Un altro sorso. Balsamico, ampio e persistente che termina con castagne e una punta di cioccolato.
Conclusioni: E un vino che al terzo bicchiere inizia a essere impegnativo e un po’ scontroso. Deve essere ammorbidito dal cibo. Sorprendente per i primi due bicchieri, al terzo deve arrivare la bistecca, qualcosa di veramente succulente che per un bel momento deve contrastare il carattere di questo vino. Se no! Diventa pesante.
Anna Martens. L’enologa Australiana che dopo aver lavorato per lungo tempo in Italia ha deciso di creare il proprio vino in Sicilia contribuendo così alla varietà e bellezza delle nostre terre deve essere sicuramente una persona interessante da conoscere.
Grazie Anna per il tuo contributo.
Start the wine Tasting
The cork, tobacco, soy sauce … propolis? Propolis?. Ok let’s move on.
Look: Ruby red, purple shade off and opaque
Return propolis, almonds, dried red flowers … but is this normal! The alcohol is there and it you can feel it on the nose too.
In the mouth: balanced and pleasant, the tannins from the long maceration are intense and take the first position next to alcohol.
After a couple of sips you can get the plum and licorice as aftertaste
This is a wine can you makes think “this wine is gone” and no! It’s not true …
Another sip. Balsamic, complex and persistent.
Conclusion: It is a wine that the third glass begins to be challenging and a bit ‘grumpy. Must be softened by food. It is surprising for the first two glasses, with the third you have to receive the steak, something really juicy for tackle the character of the wine.