Veicoli elttrici 2008 – 2015 futuro in evoluzione.

Racconto sulla mobilita’  elettrica. Un viaggio durato sette anni nell’idea concetto della mobilita’ del futuro. Un passato che stenta a partire ma che adesso piu’ che mai puo’ diventare realta’. Come… 

Nell’agosto dell’lontano 2008, alla ricerca di un nuovo mezzo di trasporto giornaliero,  entrai in contatto per la prima volta con la tecnologia elettrica applicata alla mobilita’ sostenibile. Il prodotto non era male, uno scooter

Electric Schooter

elettrico con 40 km di autonomia ad una velocita’ massima di 60 km orari, un discreto design e un costo alla ricarica veramente ridicolo (10 centesimi di euro). L’acquisto non mi sembro valido pero’ perche’ i 60 km di velocita’ massima sulle strade cittadine Italiane non dava sufficiente stacco ad un traffico caotico e pericoloso per un veicolo a due ruote.

L’ esperienza pero’ aveva creato in me aspettative ed interesse portandomi ad approfondire le mie conoscenze nei confronti del comparto dei veicoli elettrici.

APPUNTO DEL TECNICO

Old Electric car

L’auto elettrica non e’ da poco che c’e’ anzi sembra essere stata creata prima di quella a  benzina. (storia dell’auto elettrica) Una delle motivazioni per la quale questo metodo di trasporto non e’ stato adottato in maniera industriale e’ la difficolta di immagazzinamento dell’eletricita e per una minore sfruttabilita’ in termini di profitto. Per capirci si fanno piu’ soldi ed e’ piu’ facilmente utilizzare una risorsa fossile (il petrolio) che non ad investire sull’innovazione migliorando le batterie elettriche.

Valutando le informazioni di cui ero entrato in possesso, avevo iniziato poi ad esaminare il concetto comparandolo con il mercato, valutando possibili problemi e pregi. Uno degli scogli da affrontare per l’introduzione di questi veicoli era l’abitudine della gente alla benzina.

L’auto a benzina a contribuito a creare, soprattutto in Italia, un concetto di liberta’ e quindi normalita’ legato alla formula di spostamento casa-benzinaio-casa con un sistema di immagazzinamento “rapido” che in comparazione con il sistema elettrico creava grosse delusioni e mancanze e che non avrebbero potuto essere risolte cosi facilmente.

Il problema maggiore quindi era l’abitudine della gente. Con l’elettrico non si sarebbe potuto piu’ andare dal benzinaio a fare il pieno… questo pensiero doveva essere sostituito, un po’ come andare in videoteca a prendere un film. La chiave di tutto si legava al concetto di ricarica. Perche’… perche’ il veicolo ci serve per spostarci da un punto A a un punto B ma la tecnologia e le naturali caratteristiche della corrente non permettono un operazione di ricarica cosi’ rapida come dal benzinaio. Per risolvere questo problema il veicolo si sarebbe dovuto ricaricare durante i suoi periodi di inutilizzo… come!? In questo caso andava a crearsi un problema d’infrastrutture.

Febbraio 2012

China _ Streets – Electric schooters
China _ Streets – Electric coin cargers

 Andando aventi nella mia esperienza di vita abbandonai per un momento il “trasporto” per dedicarmi ad altro, intrapresi un viaggio dall’altra parte del mondo che mi porto’ a visitare paesi lontani con culture diverse. Al mio ritorno pero’, la’ sorpresa di trovare ancora un mercato fermo all’ inossidabile benzina/diesel mi lascio’ alquanto sorpreso. Costatare che l’ immaginario collettivo era ancora legato al culto delle quattro ruote mi deludeva e mi spronava ad immaginare, immagazzinare ed elaborare varie teorie legate all’ elettrico e alla mobilita’. In questo caso pero’ il mio viaggio in Cina era stato molto utile e ispirante a riguardo. La dove per il bene comune ( e qua’ c’e’ da ridire ) le cose vengono cambiate e stravolte nel giro di poco tempo. Le strade sono tappezzate di scooter elettrici si trovano distributori di corrente a monetine in strada e tutte le case hanno pannelli solari per il riscaldamento installato sul tetto. Tutto magari fatto per un bieco desiderio di risparmio , pero’ sulla via di un funzionamento piu’ ampio e di respiro. (Provare i bullet trains e’ stata un esperienza intrigante seppure abbiano stirando villaggi interi per crearli).

 Cosi’ conclusi che il futuro era sulla ricarica durante la sosta e la soluzione erano le colonnine elettriche!

Il concetto funzionava era utile e soprattutto commerciabile.

Immaginavo di andare al supermercato, parcheggiare la macchina, collegare la colonnina elettrica e via a fare la spesa. All’ uscita comunicare il mio numero di colonnina e pagare il conto compreso di ricarica. Questo era un concetto win-win, seppure un po’ visionario, ma mostrava la punta di un sistema piu’ complesso, fatto di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili locali e distribuita sul territorio dalla rete publica direttamente dai suoi uso fruitori. Funzionava! Avrebbe risolto il problema della mancanza di infrastrutture.  Nei miei vari pensieri mi immedesimavo in un  proprietario di ristorante o di un alberghetto sperduto in qualche valle. Avrei investito in pannelli solari, pompe di calore e colonnine elettriche. Questo avrebbe aumentato l’autosufficienza, fortificando un brand ecologico innovativo e attrattivo per la clientela, attutendo i rincari sulle tasse per l’utilizzo della corrente elettrica che sarebbero arrivati con l’aumento della richiesta.

Mancava pero’ il mezzo. Un azienda che desse ai proprietari delle attivita’ la possibilita’ di convogliare l’energia prodotta ai suoi clienti “di passaggio”. Un azienda che producesse e commerciasse un sistema di reddito integrato che spronava la produzione energetica locale, incentivando il risparmio. Cosi’ a maggio del 2012 (poco dopo essere diventato sommelier) sottoposi ad un mio caro amico quello che era un idea secondo me molto valida per un futuro business. Fondare un attivita specializzata nella creazione e distribuzione di colonnine elettrice.

Sfortunatamente i tempi non erano maturi e la gente non era ancora pronta. Questo concetto mancava di essere burocratizzato e io non avevo fatto ancora i conti con il governo il quale stava legiferando al rallentatore alla ricerca di una protezione del comparto benzina-petrolio, per evitare perdite dissanguatrici che avrebbe danneggiato non poco le sue/nostre finanze. Senza contare che tutti i poveri benzinai si sarebbero trovati veramente in difficolta’. I piu’ furbi dovevano avere il tempo di evolversi e i meno di andare in pensione. (In questo caso la Cina mi stava gia’ piu’ simpatica)

United Kiingdom _ Electric Car – Charging station

Poi la vita torno’ a ricordarmi chi ero e dove ero e mi riporo’ alla realta’ con pensieri ben piu’ personali. Le mie strade abbandonarono il Bel paese portandomi in giro per le terre di Gran Bretagnia e Bulgaria. Anche a Londra comunque il tema della viabilita’ elettrica mi stuzzicava abbondantemente, li vidi la prima colonnina elettrica in funzione, solleticandomi con un sistema di trasporto eficente, ecologico e integrato.

 Sfortunatamente un sistema del genere puo’ essere applicato solo a grandi citta’ cosa che non aiuta a risolvere quella che e’ la caratteristica di tante citta’ Italiane. La diffusione capillare sul territorio senza centralizzazione.

E cosi’ arrivo’ il momento di un altro rientro. Maggio 2015

Un altro passaggio in patria, un altro momento di attesa verso la mia prossima meta? Oppure un rientro portando con me tutta l’esperienza acquisita!?

Tornando all’argomento in questione, questa volta e dico finalmente i miei pensieri hanno trovano riscontri molto piu’ concreti. Concreti al punto tale da pensare che questa sia la volta giusta per iniziare a muoversi elettrico. Naturalmente quello che e’ successo non e’ stato merito mio, io contribuito ad altre cause, sono stato solo stato uno spettatore, pero’ saro’ felice di utilizzare questo strumento per divulgarne il messaggio.

Al mio rientro questa volta ho trovato qualcuno che ha avuto la mia stessa idea ma la messa in pratica. Qualcuno che ha creato compagnia specializzata nella vendita e nell’istallazione di colonnine elettriche per azinede e privati. Complimenti a E-Station  www.e-staion.it 

e-Station’s Logo

I veicoli elettrici sono molto piu’ presenti sul mercato e il cliente finale inizia a considerarli. Produttori come Tesla e Toyota hanno

Toyota Logo
Tesla Logo

aperto la strada allo sviluppo di questa nicchia che sara’ il futuro del trasporto su gomma. Lasciando probabilmente la benzina sono a veicoli di grosse dimensioni specializzati nel trasporto di oggetti.

Per compleare quello che e’ il quadro e la dimostrazione che la tendenza dell’ elettrico e’ una rivoluzione imminiente, la prima autostrada intelligente e’ in lavorazione  in Olanda. Progetto pilota che risolvera’ l’unica pecca ancora non risolta di tutto il piano.

L’autonomia dei veicoli elettrici sui lunghi percorsi.

Un integrazione della tecnologia di ricarica wireless utilizzata pero’ nel campo della mobilita’.

Questo poi va a suggerire una possibile evoluzione nel campo della guida automatica dei veicoli, gia’ perseguita in abbondanza da aziende come Google con Google car, l’americana Cruise automation con CruiseMercedes e anche universita’ come quella di Parma con Vislab.it.

Bene completo questo mio testo con un omaggio qui troverete una mappa delle colonnine elettriche gia’ installate in Italia. Andate a dargli un occhiata e’ curioso scoprire che gia’ se ne sono, vedrete che in poco tempo se ne aggiungeranno molte altre e allora il passo verso l’elettrico sara’ completato.

Saluti.

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