La Luna 2009 Vin de Pais de la cote vermille Bruno Duchene, Roussillon

La Luna 2009 Vin de Pais de la cote vermille

Il Tappo: Immediatamente mi ricorda un vino bevuto qualche tempo fa’ un certo vino di Anna che trovate ancora su queste pagine. Olive nere, balsamico di legno e di resina. Mi ricorda il monastrel spagnolo. Ma il monastrel e la Mourvedre francese. Mentre qui si parla di Carignan e Grenache.

Gia dal colore capisco che e’ proprio lo stesso stile del nerello Mascalese che ho assaggiato. Quel rosso un po’ spento che da un lato e’ mattonato e dall’ altro a riflessi rosa di gioventu’. Direi tanta lunga, macerazione sulle bucce e poi in contenitori grandi, anche li per lungo tempo.

Il naso e’ etereo, per definizione se si va a vedere sul vocabolario dovrebbero metterci la sua foto. Gli archetti scendono che quasi quasi non si dividono nemmeno. Ampio. Anche se un po’ particolare. Acciughe, resina, agrumato di quelle arance che ormai se ne sono andate a male ma con una punta di caramella alla fragola (l’ etereo che torna) Un vino che all’ occhio gli avrei dato un 15,5% in alcool e la bottiglia reca invece un 13,5% Ma la glicerina non e’ un polialcool!? Allora qui ce ne e’ un sacco e anche al naso. In bocca scende veramente facilmente e la complessita’ continua, rosolio, affumicato, solitamente non descrivo la bocca a profumi ma sono tornati in dietro talmente intensi che non ho potuto resistere. Questo vino mi ricorda lo speck. Con un tannino giovane che asciuga, un alcool che ammorbidisce e un acidita che fa ottimamente il suo lavoro rendendolo bevibile e vivo. Anche se dal colore non si direbbe. Un vino robusto, equilibrato persistente ma non maturo. Lampone e violetta ad un nuovo sorso . Mi torna lo speck e lo vedo in abbinamento con dei gnocchetti e della panna. Oppure della pancetta e gli si associa una classica matriciana un po piccante tanto per scaldare. Degli involtini arrotolati nella pancetta, zuccine e formaggio affumicato passati alla griglia.

Bruno Duchene e’ il produttore, stabilitosi nel paese di Banyuls nella Roussillon dopo un esperienza come commerciante di funghi. Bruno ha aquistato 4 ettari di vigna suddivisi in 4 parcelle dove coltiva la vigna principalmente a Carignan e Grenache.  Il clima dell’ area permette un basso utilizzo di zolfo per i trattamenti in vigna. I vini fermentano spontaneamente e l’ anidride solforosa e’ usata solo per l’ imbottigliamento.  Curiosa la scelta del produttore di dividere i propri prodotti non per terroirs ma per pratiche di allevamento. Nei vigneti dell’ “ la Luna” viene praticato l’inerbimento e seppure di difficile lavorazione si riesce ancora a lavorare meccanicamente.

English version

The cork: Immediately reminds me of a wine drunk some time ago. “Vino di Anna” still on these pages. Black olives, balsamic wood and resin. It reminds me Monastrel, Spanish variety also known as Mourvedre in France but we are talking about Carignan and Grenache.

The colour: I understand that it is the same style of Nerello Mascalese I’ve tasted. That bricked red and pink reflections of youth. I would say long maceration on the skins and then large containers for a long time.

The nose: Ethereal, little glycerin arches slide down slowly that it looks they do not move. Really complex at the nose and bit particular. Anchovies, pine resin, citrus, black olives. The oranges gone bit but with a hint of strawberry candy (the alcool’s back) A wine that looks 15.5% but on the bottle is 13.5%. In the mouth goes down really easy and really good complexity, rose liqueur, smoked. The young tannins help to dry the mouth, the alcohol makes the wine softer and an acidity perfectly balanced makes it really drinkable and alive. Even if the colour does not look like it. A robust wine, balanced, persistent but still young. Raspberry and violet coming in with a new sip.

For the food match: I would say speak with dumplings and cream. Pancetta in a classical Matriciana sauce, a little bit spicy. Or some courgettes, bacon and smoked cheese involtini.

Bruno Duchene is the proucer, who settled in the village of Banyuls in Roussillon after experience as a mushrooms trader. Bruno has bought four hectares of vineyards divided into 4 parcels where the mainly vine grows are Carignan and Grenache. The climate allows the use of low sulfur treatments in the vineyard. The wines ferment spontaneously and the sulfur dioxide is used only for bottling. Curious choice to divide its products not by terroirs but by farming practices. In the La Luna, Vineyards is practiced grassing but is still possible work mechanicall. 

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