Hunter Valley, New south Wales, Australia

Hunter Valley. Sarebbe più corretto dire Hunter river region perché la morfologia assomigliava di più alla pianura padana che non ad una delle nostre valli. La situazione è stata strana fin dall’inizio “Falsa” direi. Definita Wine country dai locali è una delle maggiori mete per un week end fuori porta dei cittadini di Sydney. Paradiso delle cantine commerciali, tutte con bellissime cellar doors, campi fioriti, ristoranti e campi da golf.

L’industria mineraria del carbone passa in secondo piano anche se forse sarebbe più sincero metterla al primo posto. Selezioni di uve in carta, oltre che locali, provenienti da altre zone. Orange, Mclaren vale, Barossa, Mudgee per tutte le possibili richieste. Senza qualche dritta ve lo dico e particolarmente difficile cadere in qualcosa che sia tipico ed espressivo. Due i vitigni che mi hanno dimostratto carattere e varietà. Il Semillon che qui assume note ninerali, agrumate, erbacee di fieno e tiglio, speziate di legno affumicato e zucchero di canna. E lo Shiraz, più evoluto e maschile al palato, tabacco, china, legno affumicato che può variare al “cartone”. Terzo incomodo, pura curiosità, Uno chambourcin incontrato sotto spoglie di metodo champenoise che, non avendo motivo di esistere, mi ha sorpreso ed incuriosito.

Delle cantine che infine sono riuscito a scovare Tyrell’s Wine è sicuramente la maestra del Semillon e devo dire anche che lo chardonnay non era male. Naturalmente si parla delle riserve.

David Hook, pur essendo una piccola cantina impuntata prevalentemente sulla produzione di vini medio budget, si comporta discretamente con il suo pinot grigio e il pinot noir.I due Shiraz da competizione risultano sforzati nella loro veste importante che a mio parere sarebbe meglio smorzare e lasciare riposare un pò di tempo prima di commercializzare.

Lake’s Folly Piccola cantina con due vini in produzione. Chardonnay e un Blend rosso di Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Petit Verdot e Syrah. Già dai prezzi è facile intuire che sanno il fatto loro, nessuna pomposa cellar door e mani sporche di terra. Peccato che non sia stato possibile provare il rosso in quanto esaurito.

 

Tulloch Wines cantina storica che come è usanza offre una selezione di vini per tutti i gusti. I Bianchi un pò troppo duri al palato mentre i rossi hanno dimostrato carattere complessità e finezza sempre parlando delle selezioni naturalmente.

Per finire una giovane cantina con lavorazione biodinamica e dal nome tutt’ altro che comune. Macquariedale. Forse legato al vicino lago Macquarie. Interessanti il cabernet sauvignon il Merlot e lo chardonnay anche se l’unico ad essere effetivamente pronto comunque è stato lo chardonnay.

Per finire.

Hunter Valley è più la facciata bella dell’industria viti vinicola del new South Wales che non una vera e propria zona di vino. Le cantine sono architettonicamente molto piacevoli. Il servizio è sempre riverente anche se forse è impostato un pò troppo sui numeri. Fare domande è stato difficile come ricevere risposte convincenti. Senza contare che a dire da alcuni tecnici del posto la zona non a mai avuto una grande vocazione per la vigna e questo andrebbe a spiegare perché siano presenti così tante uve provenienti da altre zone.

Saluti

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